Il filo di Arianna
Aspetta ancora un poco, facci caso :
l'attesa sa filare un lungo filo.
E' segnato in un codice il tuo giro,
è stampato in un filo da filare.
No, non lo trovi già sgomitolato :
lo devi estrarre, come fanno i ragni,
dalle tue stesse ghiandole e filarlo
attraverso la testa : starci appeso
con tutto il corpo, come un impiccato.
Fila ogni giorno e non guardare in basso :
questo filo s'allunga col tuo peso
e in nessun caso lo puoi riannodare.
Lo so che all'altro estremo lei t'attende,
ma ancora un poco lasciala aspettare.
Non dimenarti e non dare strattoni ;
più si conficca e più fa male l'amo.
Secerni solo il filo che ti occorre
per non restare indietro alla corrente
ma, quando t'è contraria, dalle spago.
Fila il tuo tempo come cresce il grano,
apri grandi occhi liquidi nel mare :
c'è una ninfa elusiva in ogni anfratto,
gravi i pesci le vanno a visitare.
Pigliala larga, come fece Ulisse ;
anche per lui Penelope filava.
Fila ogni nave, sola, la sua rotta
e dietro si richiude la sua traccia.
Distrìcati dal filo ch'è già scorso,
resta attaccato al bandolo coi denti ;
non puoi smarrirti in questo labirinto
fino a che hai dentro filo da filare.
Fila ogni giorno, ma un poco più piano,
torci bene le fibre ad una ad una ;
s'intreccia e scambia in esse il tuo passaggio
su un ciglio dove manca spesso il piede,
è in esse ch'è racchiuso il tuo messaggio.
Nella cordata non c'è un capofila,
non tende un cieco ad un cieco la mano :
dall'essere al capire è un lungo giro,
c'è ancora un filo che ti può guidare.
Solo una volta t'è dato filarlo :
e quando un giorno ne verrai a capo,
lì troverai che il filo è terminato.
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