Luna calante
Picco di stagno
irrorato di latte di luna,
cuspide di selenite
radiante chiarori innaturali
come la cometa natalizia.
Picco alabastrino
albeggiante nella notte,
specchio di sale della tua compagna
che, con aspersorio d'argento,
per tutto il plenilunio ti soffonde
della sua tenerezza vagabonda.
Seni così saldi,
candidi picchi aureolati di rosa
albeggianti nel buio
al chiarore rossastro della stufa.
Seni di neve, timidi e superbi,
cuspidi dalle punte inturgidite
stillanti in una notte la dolcezza
da assaporare, fissando il soffitto,
per tutte le altre notti senza sogni.
Sei sempre bella, ma più circospetta:
solo una lieve asimmetria dà segno
del lavorio sottile della lima
che smussa la tua altèra padronanza.
Sotto sotto il tuo incedere svagato
tremo di intravedere in controluce
con la scopia segreta dell'amore,
nel tuo splendore appena ridondante,
una sporgenza che volge a levante.
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